Grazie all’attività del Gruppo Missionario dell’Unità Pastorale Giovanile delle parrocchie Sacra Famiglia e San Giovanni Battista di Saronno, abbiamo avuto modo di venire a conoscenza delle attività di Oscar e Laura, tramite la loro diretta testimonianza. Colpiti da quanto ascoltato, soprattutto dalle personalità coinvolgenti dei nostri amici, abbiamo deciso di impegnarci concretamente e di toccare con mano la realtà conosciuta solo attraverso le diapositive ed i racconti dei due.

Siamo così partiti il 4 agosto 2001 da Malpensa, carichi di bagagli e di buoni propositi: un gruppo di giovani e meno giovani, ciascuno con le proprie aspettative e la propria carica di buona volontà, decisi a dare qualcosa, a migliorare la situazione. Ora, posso ben dire che abbiamo avuto molto di più: fare, abbiamo fatto poco, in compenso, un po’, siamo noi ad essere cambiati e, forse, migliorati. Nel concreto, oltre a vivere una bella esperienza di Comunità, abbiamo lavorato in alcuni contesti: chi nelle Cooperative per la fabbricazione di candele e ceramiche, chi in Policlinica, chi in casa e nel Barrio. Personalmente sono stato impegnato nella costruzione di una piccola casa che l’Associazione ha voluto fare per ospitare una persona che viveva in condizioni estremamente disagiate. Questa casa è stata edificata sul terreno messo a disposizione da una delle famiglie del Barrio, con cui abbiamo avuto modo di stringere un bel rapporto umano.

[…] La costruzione di questa casa ci ha impegnato per tutto il mese: ciò che importa, al di là dell’opera in sé, è stato il rapporto che siamo riusciti ad instaurare con la famiglia di Nancy. Alla fine del mese, ci hanno fatto dono di un piccolo pensiero che personalmente ha stravolto tutte le mie sicurezze: io, italiano fortunato, che attraversa l’Oceano per andare ad aiutare persone che hanno bisogno, me ne torno a casa senza avere dato nulla ma con una ricchezza in più. Nancy stessa, dagli sguardi stupiti di chi nel Barrio ci osservava, forse non comprendendo appieno cosa ci facessimo noi lì, dalla vita che tutti i giorni Oscar e Laura vivono nel Barrio, dai ragazzi della Cooperativa che ho avuto modo di incontrare e da quelli che, come me, hanno vissuto questa esperienza.

Mi rendo conto che risulta difficile esprimere a parole, quanto vissuto e provato. So soltanto che sono partito con tante idee, con tanto entusiasmo, con tante sicurezze e sono tornato cambiato, mettendo in discussione la mia vita, intesa come stile e modo di vivere, con qualche certezza in meno. Non so cosa ho lasciato là: non spetta a me dirlo. So cosa ho portato a casa. E questo mi basta.