In Bolivia i numeri relativi ai contagi da Covid-19 sono migliorati in quest’ultimo periodo, principalmente per due fattori: con l’inizio della primavera le temperature sono già elevate e hanno cominciato a somministrare, in particolar modo tra gli over 50, una buona quantità di vaccini del tipo Sinopharm e Sputnik.
Ci sono parecchie persone che hanno ancora il timore di vaccinarsi e la speranza rimane quella che ci possa essere sempre più gente a ricevere il vaccino, in modo tale che con l’arrivo della primavera prima e dell’estate poi si possa abbassare ulteriormente il numero di persone infette e di morti.
Se da una parte il clima può aiutare, dall’altra si avrà un considerevole aumento delle zanzare, che nella zona tropicale in cui si trova la missione rappresentano un problema enorme. Solitamente infatti, con l’inizio dell’estate, il dengue aumenta in forma esponenziale e lo stesso fanno la chikungunya e altre malattie derivanti dalla zanzara. Questo provoca un problema a livello nazionale soprattutto perché il sistema sanitario, già precario di suo, rischia di collassare.
Per quanto riguarda la missione, la famiglia missionaria cerca ogni giorno di portare avanti in tutti i modi le attività nei centri d’accoglienza.
Si sta cercando di appoggiare ancora di più la gente che vive nelle comunità del campo, al di fuori della città di Santa Cruz. Peggiorando la situazione del Paese a livello economico, a causa del Covid, sono tante le persone che non hanno un lavoro fisso. Gli aiuti in questo caso riguardano sia la prevenzione, e quindi l’ambito sanitario, sia gli alimenti.
La situazione di emergenza ha creato delle difficoltà anche per il costo degli studi, diventato insostenibile soprattutto per le famiglie povere delle comunità. Di conseguenza ci sono tante ragazze che vorrebbero entrare nel centro La Fabrica de la Sonrisa per poter iniziare il percorso universitario e si sta facendo il massimo per pianificare il futuro con loro.