Come anticipato a gennaio, la prima grande novità di questo 2018 è stata la messa a dimora delle prime piantine di papaya.
Guardandoci indietro, non possiamo non ricordare quanto il lavoro svolto finora sia stato enorme. Inizialmente si è dovuto procedere con la pulizia del terreno dalle piante selvatiche, con la rimozione del materiale tagliato e infine con il livellamento del terreno. Per la “sola” preparazione del terreno sono state impiegate circa due settimane.
Il passo successivo è stato la fertilizzazione del suolo utilizzando un particolare concime, la pollina. Questa fase ha richiesto l’aiuto di dieci collaboratori e ha richiesto molta fatica e tempo da parte di tutte le persone coinvolte nell’operazione. Il problema principale è stato dato dalla necessità di bagnare quasi tutti i giorni le piantine appena trapiantate.

Come si può vedere dalle foto le prime piante trapiantate sono state quelle di mandarino, molto rustiche e resistenti, che ben si prestano a coprire i margini del terreno poco pianeggianti.

Come si vede dalle altre fotografie, le piantine di papaya sono state allevate in un vivaio realizzato al centro La Sonrisa e sono state allevate per circa due mesi.

Ora le piantine hanno raggiunto l’altezza di 70 centimetri e sono pronte per essere messe a dimora nel campo. Questa fase di trapianto richiede grandi energie, spese e tempo, dal momento che le piantine sono piccole e poco resistenti alle avversità, sia climatiche sia sanitarie. Per questo motivo sarà essenziale per la loro sopravvivenza l’apporto massiccio e quasi quotidiano di acqua, oltre che un trattamento con tre agrofarmaci per poter rendere le piantine resistenti ad ogni tipo di avversità.
Stiamo attraversando una fase molto delicata, in cui abbiamo bisogno del sostegno di tutti per mantenere vive queste piante e far partire nel miglior modo possibile questo papayeto!

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